Er ciclista va controcorente | ||
1 novembre 2010 |
Tipologia: | Strade bianche | |||
Difficoltà: |
Percorso con lievi dislivelli, facile | |||
Lunghezza: | 35 km | |||
Dislivello: | 60 mt | |||
Trasporto: | Treno + bici |
ITINERARIO
Ponte Galeria(Stazione Fs)-Ponte Mezzocammino(G.R.A.)-Pista ciclabile Tevere sud-Pista ciclabile Tevere centro-Ponte Milvio-Pista ciclabile della Musica-Parco della Musica-Pista ciclabile Via delle Belle Arti-Villa Borghese-Piazzale Flaminio(Metro A) Prendendo spunto dalla nota e famosa canzone romana "Er barcarolo" risaliamo il corso del fiume Tevere controcorrente non a colpi di remo come appunto il noto barcarolo della canzone di Romolo Balzani ma in sella alle nostre bici pedalando costantemente lungo il corso del fiume, e attraversando quindi il cuore di Roma fino ad arrivare a ponte Milvio. L'intento di questa uscita cittadina,oltre a proporre semplicemente una piacevole e rilassante pedalata in compagnia lungo la pista ciclabile del Tevere,e' quello soprattutto di cercare di promuovere l'utilizzo della pista ciclabile anche nei giorni feriali,e quindi non solo per svago(tenendo ovviamente anche sempre presente il livello di innalzamento del fiume)visto che questa ciclabile taglia Roma da nord a sud e puo' essere una valida via per una mobilita' sostenibile,e se fosse magari anche adeguatamente attrezzata con delle canaline per le ruote per salire e discendere dai vari ponti,sarebbe ancora meglio,per agevolare la salita e la discesa dei ciclisti soprattutto nel tratto del centro. Dalla stazione di Ponte Galeria ha inizio la nostra uscita cittadina,e i primi Km 8 sono su strada bianca,(all'interno della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano)che ci consentono di arrivare all'altezza del G.R.A. al Ponte di Mezzocammino.Oltrepassato il G.R.A, utilizzando il marciapiede che si trova sulla corsia interna,raggiungiamo quindi la pista ciclabile Tevere-sud e procediamo pedalando sempre quasi costantemente sul fiume verso il centro della citta'.Giunti dopo Ponte Marconi,poco prima del Ponte dell'Industria a causa dei lavori in corso per la realizzazione di un nuovo ponte(il ponte della Scienza)seguiamo la deviazione della pista ciclabile su marciapiede che ci comporta il dover scendere poi sulla banchina del Tevere utilizzando una scala di ferro provvista comunque di canalina per le ruote delle nostre bici.Una volta discesi sulla banchina pedaliamo agevolmente sulla fettuccia di asfalto realizzata di recente per proseguire fino a Ponte Sublicio da dove ha inizio il tratto di ciclabile del centro storico ed anche quello piu' bello e interessante dal punto di vista culturale.Da qui in poi si susseguono una dopo l'altra le bellezze architettoniche,e nel proseguire ammiriamo subito dopo qualche colpo di pedale l'isola Tiberina con la Chiesa di San Bartolomeo in evidenza e l'antico ospedale Fatebenefratelli,e poi nel procedere sempre lungo la banchina come non citare la magnifica visione del "Cupolone" di San Pietro e poi ancora il Mausoleo di Adriano meglio noto come Castel Sant'Angelo che per i ciclisti che pedalano lungo la banchina,la sua osservazione e' sempre una mirabile sorpresa.Continuiamo a pedalare sulla banchina fino poco dopo Ponte Risorgimento,qui poi si risale a livello strada proseguendo sul marciapiede ciclabile del Lungotevere della Vittoria fino ad arrivare all'altezza di P.zza Maresciallo Giardino,da questo tratto in poi per qualche centinaia di metri rimaniamo su strada a causa del cantiere per la realizzazione di un'altro nuovo ponte(Ponte della Musica)che unisce Lungotevere Maresciallo Cadorna a P.zza Gentile da Fabriano.Una volta tornati sulla pista ciclabile raggiungiamo Ponte Milvio dove ha termine la nostra pedalata sul Tevere ma non la nostra uscita;infatti proseguiamo sulla ciclabile di Viale Tiziano per arrivare fino al Palazzetto dello Sport e al Parco della Musica.Da qui poi con circa Km 1,5 raggiungiamo Via delle Belle Arti per prendere la ciclabile che ci porta,salendo molto leggermente a Villa Borghese.Raggiunto il Pincio per ammirare dall'alto P.zza del Popolo,scendiamo giu' nella piazza sottostante realizzata dall'architetto Valadier dove ha termine la nostra uscita cittadina,intorno alle ore 13,30.E' bene ricordare che nei giorni festivi e' possibile caricare la bici sulla metro "A" alla fermata Flaminio,acquistando un biglietto per la bici,mentre il servizio di trasporto della bici e' gratuito per gli abbonati metrebus. CENNI STORICI Il titolo che ho dato a questa uscita cittadina si ispira chiaramente ad alcune parole della nota canzone romana Barcarolo Romano che venne composta da Romolo Balzani nel 1926,artista poliedrico tra i piu' noti autori della tradizione della canzone romana,che ha saputo incarnare la romanita' negli aspetti piu' genuini. Sul Tevere,il fiume che fin dai tempi piu' antichi e' stato celebrato per il ruolo che ha avuto nella grande storia di Roma e dell'umanita',sono stati scritti appunto fiumi di inchiostro,fra le tante citazioni letterarie vorrei menzionare quella di Montaigne. "Le Tybre seul qui vers la mer s'enfuit,reste de Rome.Ce qui est forme' est par le temps destruit,et ce qui fuit aux temps fait resistance" Solo il Tevere che fugge verso il mare,resta di Roma.Cio' che e' solido viene distrutto dal tempo,e cio' che scorre resiste al tempo. Se oggi abbiamo l'opportunita' di pedalare lungo le banchine del Tevere lo dobbiamo ai lavori di riqualificazione del fiume della Citta' di Roma quando divenne Capitale d'Italia nel 1870. Nel corso della storia di Roma le inondazioni furono tante,ed alcune anche disastrose,e si susseguirono nel corso dei secoli vari progetti per cercare di arginare il problema delle piene,ma solamente quando Roma divenne Capitale d'Italia la questione venne affrontata seriamente. Infatti dopo l'istituzione di Roma Capitale in molti iniziarono a preoccuparsi su come potesse essere risolto definitivamente il problema delle piene,soprattutto anche dopo l'ultima inondazione del 29 dicembre del 1870.Nel 1871 l'allora ministro dei Lavori Pubblici Gadda nomino' una commissione di ingegneri idraulici con il compito di esaminare sul luogo le condizioni del Tevere.Anche il generale Giuseppe Garibaldi si interesso' compiendo sopralluoghi di persona e proponendo un progetto che prevedeva la realizzazione di un grande canale il quale,prendendo origine a nord di Roma andava a compiere un grande arco ad est per finire a valle di San Paolo,cio' avrebbe comportato il quasi totale abbandono dell'alveo in Roma,dove sarebbe rimasto solamente un rigagnolo del fiume.Il suo progetto non fu accettato,ma fondamentalmente fu importante il suo ruolo,visto che fece tali pressioni,affinche' il 6 Luglio 1875 venisse approvata la legge che dichiarava di pubblica utilita' le opere necessarie a preservare Roma dalle inondazioni.Nel 1875 venne poi approvato il progetto dell'ingegnere Raffaele Canevari che prevedeva la costruzione dei cosiddetti "muri di sponda",quelli che poi i romani avrebbero chiamato "muraglioni".Il progetto del Canevari oltre alla costruzione dei muri di sponda che avrebbero in un certo senso ingabbiato il corso del fiume prevedeva la rimozione dei ruderi dal fondo dell'alveo,l'ampliamento del ponte di Sant'Angelo e l'allargamento costante fino alla misura di 100 metri dell'alveo del fiume.I lavori iniziarono nel 1876 e furono ultimati dopo 50 anni nel 1926,e vennero apportate alcune modifiche sul progetto originario come le arginature inclinate a 45° da Ponte Margherita in su,e si rinuncio' fortunatamente alla soppressione del ramo sinistro del fiume all'isola Tiberina.Lungo le rive vennero costruite due banchine larghe 8 metri per supporto di base ai muri di sponda(i muraglioni) alti 17 metri,1,20 metri piu' alti del livello raggiunto dalla piena del 1870.La realizzazione dei muraglioni per molto tempo e' stata vista in modo negativo,come fosse una vera barriera,che si era andata a creare tra la citta' di Roma e il suo fiume,il Tevere che per secoli era stato luogo di grandi scambi commerciali con i suoi porti,tra questi il ben noto Porto di Ripetta,ora racchiuso dalle nuove rive artificiali.Nel secolo scorso il fiume ha vissuto la stagione dei fiumarolipersone che trascorrevano a volte in modo bizzaro il loro tempo libero sul fiume,e poi nella parte nord sono cresciuti i vari circoli sportivi dei canottieri.Oggi il fiume deve tornare ad essere vissuto tuttti i giorni e non solo sporadicamente durante le varie manifestazioni,come quelle estive,e la pista ciclabile puo' essere l'emblema di tutto questo,tanti ciclisti che nei giorni feriali in sella alle loro bici attraversano Roma da un estremo all'altro. 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