Il monte Soratte | ||
15 giugno 2008 |
Tipologia: | Cicloturistica | |||
Difficoltà: |
Percorso che richiede allenamento | |||
Lunghezza: | 45 km | |||
Dislivello: | 560 mt | |||
Trasporto: | Treno + bici |
ITINERARIO
STIMIGLIANO SCALO-S.ORESTE-MONTE SORATTE- CIVITELLA SAN PAOLO-NAZZANO-TORRITA TIBERINA- POGGIO MIRTETO SCALO IL PERCORSO Luscita in questione non presenta particolari asperita,se non nel tratto di strada che dallaltezza del casello autostradale conduce a S.Oreste.Questa risulta la parte piu impegnativa della gita,infatti sono km 8 di salita con una pendenza media del 6,1%,con pendenze massime rilevabili al 12%,il dislivello della salita e di circa m.380.Dopo essere giunti a S. Oreste litinerario risulta per lo piu ondulato,con una parte finale in discesa per raggiungere lo scalo di Poggio Mirteto. Da Stimigliano scalo, pedaliamo, dopo aver oltrepassato il fiume Tevere, fino a giungere in prossimita del casello autostradale,qui a causa dei lavori di un cantiere dobbiamo seguire una deviazione,una strada sterrata che ci conduce allattacco della salita.La salita si presenta allinizio molto dura,per poi comunque darci respiro,la strada sale su fino a S.Oreste con brevi erti strappi alternati a brevi falsipiani.Giunti a S.Oreste, abbiamo modo di dissetarci per la fatica e il caldo,dando ovviamente come e solito essere nelle uscite di Ruotalibera il tempo a tutti di riprendere le necessarie energie.A questo punto entreremo allinterno dellarea protetta della Riserva Naturale del Monte Soratte percorrendo una parte del Percorso vita,il quale non presenta particolari difficolta.Questo itinerario,nel primo tratto ampio e facilmente percorribile,si sviluppa nel folto di un fitto bosco misto di caducifoglie(carpino bianco,Ostrya carpinifolia,e acero minore,Acer monspessulanum)e sclerofille sempre verdi(leccio,Quercus ilex).Inoltre nel tratto iniziale del sentiero e possibile osservare i resti di cave per lestrazione di calcare,di cui una risanata con la realizzazione di un anfiteatro che in questo caso sara invece teatro del nostro pranzo al sacco.Dopo esserci rifocillati,facciamo una puntata al cuore del paese di S. Oreste,per poter prendere un caffe e riempire sopratutto dacqua le nostre borracce.Una rapida discesa ci allontana da S. Oreste e ci conduce al bivio per la SP.21A,per proseguire fino a Civitella San Paolo che dista circa km 11 con un percorso con leggeri saliscendi.Da qui riprendiamo la strada per Nazzano,per poi proseguire fino a Torrita Tiberina,entrambi i paesi si affacciano sulla Riserva Naturale di Tevere-Farfa..Gli ultimi 4 km sono in completa discesa,e la strada ci conduce a Poggio Mirteto scalo per riprendere il treno di ritorno. NOTE STORICHE Il percorso che affrontiamo ci permette di ammirare e di conoscere da vicino la particolarita e la bellezza del Monte Soratte. Tra le dolci e verdi colline della Tuscia Romana, si erge d'improvviso un'unica montagna solitaria e singolare: il Monte Soratte. Luogo affascinante e misterioso che da sempre ha stimolato la fantasia e la spiritualità grazie ai Meri, gigantesche voragini carsiche che si aprono a cielo aperto nella roccia. Queste spaventose fenditure, che compaiono d'improvviso in mezzo ad un bosco popolato da una flora ed una fauna ricche di specie, sono a lungo state credute la porta per il regno degli Inferi.Il nome Soratte deriva probabilmente dal culto del dio pagano Soranus(poi identificato dai romani con Apollo o Dis pater)infatti,alcuni sacerdoti chiamati Hirpi Sorani(cioe lupi del dio Sorano) nel giorno della festa,in coincidenza del solstizio destate camminavano a piedi nudi su dei carboni ardenti.Del resto le fonti letterarie parlano che sin dallantichita popolazioni italiche,come i Capenati e i Falisci salissero sin in cima alla vetta per officiare culti pagani.Con larrivo del cristianesimo ,il Monte Soratte diviene protagonista del culto e di leggende legate alla cristianita.Papa Silvestro I°,rifugiatosi in una grotta del monte dove cera un antico tempio pagano,per sfuggire alle persecuzioni,torna a Roma a guarir Costantino.Sopra quella grotta e sui resti del tempio pagano,sorgerauna chiesa dedicata a San Silvestro.Molti eremiti vi si rifugiarono in cerca di silenzio e meditazione,a testimonianza degli insediamenti religiosi che hanno connotato larea del Monte Soratte,sono conservati sei eremi alcuni dei quali tuttora utilizzati per il culto ed officiati per le feste di S. Lucia,S. Romana e della Madonna di Maggio,con la tradizionale fiaccolata fin sulla cima. LA RISERVA NATURALE IL territorio della Riserva si estende per 410 ettari sulla superficie del monte dal quale prende il nome, svettando nel paesaggio pianeggiante della valle del Tevere, tra la Via Flaminia e il fiume a circa 40 Km. a nord di Roma. Nonostante la cima più alta raggiunga solo la quota di 691 metri, dalla sommità del monte si può ammirare un panorama unico, che va dal Monte Terminillo al Monte Amiata, fino al Lago di Bracciano e più oltre al Mare Tirreno. La composizione calcarea delle rocce dà origine a fenomeni carsici sia in superficie che in profondità. Alcune delle cavità prodotte, come la Grotta di S. Lucia, conferiscono un valore inestimabile alla Riserva. Anche la vegetazione del Monte Soratte, analogamente alle caratteristiche geologiche, si differenzia nettamente dal paesaggio circostante, formando un'entità nettamente riconoscibile. All'interesse naturalistico la Riserva unisce quello storico-monumentale per la presenza di un percorso degli eremi che testimoniano la vocazione religiosa del sito, conosciuto sin dai tempi più antichi come la Montagna Sacra. Mappa INFORMAZIONI
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